venerdì 22 agosto 2014

Pronti al lancio!

But just because it burns
Doesn’t mean you’re gonna die
You’ve gotta get up and try try try

Ma solo perché brucia
non significa che ne morirai
devi alzarti e provare, provare, provare
P!nk, "Try", 2012

La mia maggiore difficoltà nell’indirizzare qualcuno verso la corsa è che do per scontate un sacco di cose. La prima è che io conosco il mio corpo come un libro aperto, so quando il mio cuore sta battendo troppo forte e quando il “fiato corto” è solo una mia sensazione, ma i miei polmoni non stanno per collassare. Chi arriva da una vita sedentaria (al solito, ultimo sforzo vero fatto nella partita di calcio alle elementari) a queste cose non ha mai prestato grande attenzione. Quando sei un bambino o un adolescente non sai se sei stanco, sai solo che vuoi finire la partita con gli amici – poi alla sera crolli come una pera matura. 
Prestare attenzione ai segnali che ci dà il nostro corpo può essere un’arma a doppio taglio: ho male alle gambe, quindi smetto di correre. Invece dobbiamo imparare a riconoscere il male “buono”, quello che non ci ammazza ma ci fortifica, per usare una frase fatta. Ad ogni modo dobbiamo anche imparare a riconoscere il male “cattivo”. Ad esempio, se siamo sovrappeso, potrebbe non essere ideale la corsa fino a che non avremo perso un po’ di chili. Immaginate il nostro corpo come un albero: può riempirsi di foglie e frutti e il peso che può sostenere è molto, ma non infinito. Cosa succede a quell’albero quando viene una bella nevicata? I suoi rami soffrono sotto un peso che non è adeguato e si spezzano. Se poi c’è anche il vento che muove i rami è ancora peggio! Questo chiaramente non vuol dire che non potete correre, solo andateci piano e magari iniziate con delle belle camminate veloci. 
Ed ecco come si inizia a correre se si parte da 0. Si cammina. Come? Veloce. Come se aveste fretta. Il mio consiglio è di portarvi dietro un cronometro e vedere quanto a lungo riuscite a camminare velocemente prima di sentire che davvero non ce la fate più. La volta dopo provate a fare un pochino di più, iniziate a conoscervi e ad ascoltare il vostro corpo. 
Quando la camminata sarà abbastanza assodata, allora potete provare ad accennare una corsetta. Ad esempio potete fare 2 minuti camminando e uno correndo per una mezzora o venti minuti e via via, ad ogni nuova uscita potete aumentare la dose di cammino e di corsa in modo proporzionale (3 cammino + 2 corsa, 4 cammino + 3 corsa…). 
Il vostro corpo vi dirà quando siete pronti ad aumentare il periodo di corsa e fare sì che, piano piano, diventi sempre più lungo il periodo di corsa rispetto a quello di camminata. Quindi invertite le proporzioni di prima: 2 minuti correndo e 1 camminando e via via aumentate (iniziando sempre con la camminata!). Non demordete ai primi tentativi, cercate di capire che tipo di male è quello che stare provando, imparate a conoscervi! Se il giorno dopo, due giorni dopo, per l’intera settimana successiva sentirete le gambe “dure” (per citare Primula, vi sentirete tipo Pinocchio), non preoccupatevi. I vostri muscoli si stanno piano piano risvegliando…e non so come siete voi di prima mattina il primo lunedì di lavoro dopo un mese di vacanza, ma io mi sento un po’ sofferente :-) Ovviamente se iniziate invece a sentire male alle ginocchia o alle caviglie, allora vi consiglio di consultare un esperto e di non insistere. Anche in questo caso: ascoltate il vostro corpo, saprà consigliarvi. 
Quindi, per riassumere – ammesso che: (1) non siate in grave sovrappeso e (2) siate in buona salute, ecco qual è il vostro programma:
Prime uscite di 20-30 minuti in cui alternare cammino e corsa in modo proporzionale, in modo che la fase di cammino sia maggiore delle fase di corsa. Aumentare a seconda delle proprie capacità e dei progressi fatti.
Uscite successive di 30 minuti in cui la fase della corsa diventa più lunga della fase del cammino. Anche qui, aumentare a seconda delle proprie capacità e dei propri progressi. 
Prendetevi il vostro tempo, ma non mollate. Cercate di non fermarvi durante le uscite, magari camminate più a lungo, ma vi sconsiglio di fermarvi del tutto. 
Cosa vi dovete aspettare se non avete mai corso?
- Male alla milza e al fegato: potrebbe capitarvi, non è nulla di grave. Respirate a fondo e continuate a camminare. Passerà!
- Disidratazione: se non siete abituati a bere molto potreste disidratarvi facilmente. Ricordatevi di bere acqua, tè, tisane, succhi in grandi quantità (e assumere frutta e verdura) nelle ore prima di uscire in modo da essere ben idratati durante la corsa. Comunque, al primo accenno di sete, fermatevi e bevete. Potete portarvi una bottiglietta d’acqua all’inizio, se avete paura di non sapervi ben regolare.
- Male alle gambe: imparerete ad amarlo, perché saprete che avete lavorato bene. Non abbiatene paura, sorridete alle vostre gambe stanche e coccolatele con dei bei massaggi.
- Vesciche ai piedi: mi è capitato poche volte, ma può succedere soprattutto con scarpe molto nuove o molto vecchie e se le calze “fregano” contro al piede e soprattutto quando fa più caldo. I vostri cari piedi si abitueranno, nel frattempo consiglio i sempre amati cerotti della Compeed per proseguire il vostro allenamento.
Non mi viene in mente altro al momento, ma sono ben felice di dare consigli più mirati a chi ne avesse bisogno.
Per oggi è tutto, alla prossima!
Giunchiglia

3 commenti:

  1. Fantastico questo post!!!! E te lo dice una runner... che ha rivoluzionato la sua alimentazione!

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    1. Ciao La Palombella! Grazie dei tuoi complimenti...speriamo di riuscire a diffondere questo stile di vita. Buona settimana, Giunchiglia

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  2. Grazie! Io sono la cuoca primula :-) grazie ai post di giunchiglia anch'io mi sono messa a correre e sono davvero felice :-) a breve pubblicherò il mio post di incoraggiamento per i principianti come me :-)

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