mercoledì 2 novembre 2016

La zuppa alla zucca perfetta

In Australia la cosiddetta 'pumpkin soup' è un must: ognuno ha la sua ricetta e i suoi segreti. Fatto sta che è sempre una delizia e, da quando vivo da queste parti, la pumpkin soup è diventata una tradizione invernale a casa nostra.
Dopo diversi tentativi, ecco la mia ricetta, leggermente modificata rispetto ad un'altra trovata sul sito Veggie Num Num che vi consiglio vivamente se masticate un po' d'inglese. Comunque, questo è il link alla versione originale: http://veggienumnum.com/2011/09/19/roasted-butternut-pumpkin-soup-w-crunchy-maple-croutons/

Ed ecco la mia versione!

INGREDIENTI:


  • 1 zucca butternut piccola (la zucca butternut, per chi non lo sapesse, è quella bislunga con la buccia liscia e un po' rosata; va bene anche la zucca 'classica', ma la zuppa verrà un po' più acquosa e meno vellutata)
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 cipolla rossa
  • 1 cucchiaino di semi di cumino (opzionale)
  • 3 cucchiai di olio d'oliva
  • 1.25 litri di acqua calda
  • sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO:
  1. Preriscaldare il forno a 200° C
  2. Pelare la zucca, togliere i semi e tagliarla a pezzi non troppo piccoli.
  3. Pelare la cipolla e tagliarla a fette piuttosto grandi.
  4. Mischiare la zucca, la cipolla, gli spicchi d'aglio tagliati a metà, l'olio e il cumino. Aggiustare di sale e pepe e trasferire il tutto in una teglia.
  5. Infornare per circa 25-30 minuti. Di tanto in tanto scuotete un po' la teglia.
  6. Rimuovere la teglia dal forno e lasciare raffreddare leggermente.
  7. Trasferire l'intero contenuto della teglia in una pentola capiente con l'acqua bollente, fare sobbollire per un paio di minuti.
  8. Rimuovere e frullare fino ad ottenere una bella consistenza vellutata ed omogenea. Consiglio di utilizzare il mitico frullatore ad immersione, ma se, come me, lo avete fuso e non vi siete ancora decisi a ricomprarlo (o non lo avete mai posseduto), un comune frullatore, anche poco potente, farà al caso vostro!
  9. Assaggiare e aggiungere sale o pepe a piacere. Potete servirlo con o senza crostini. Spesso viene aggiunta della panna (di soia!), ma personalmente io la preferisco al naturale!
Purtroppo, benchè questa sia una tradizione a casa nostra, la zuppa è talmente deliziosa che, giuro, non sono mai stata in grado di fotografarla! Sono certa che Primula la proverà e scatterà una foto per me quanto prima :)

Un saluto a tutt*

Giunchiglia

venerdì 20 maggio 2016

CREMA TIRAMISU'



























Buongiorno a tutti!
Oggi vi propongo una crema a prova di golosoni.
Bando alle ciance... la foto parla da sola no??  ;-)


INGREDIENTI

  • 500 gr di latte di soia o altro latte vegetale
  • 55 gr di fecola o maizena
  • 30 gr di malto (tutti ma non d'orzo, è troppo forte)
  • 2 cucchiai circa di zucchero di canna
  • 150 gr di mandorle ammollate per qualche ora
  • 1 bicchiere circa d'acqua

Sciogliete la maizena in poco latte eliminando tutti i grumi.
Mettete in una pentola con tutto il latte, il malto e lo zucchero e portate ad ebollizione mescolando continuamente con una frusta finchè si sarà addensata (aggiustate di zucchero). Questa crema si addenserà molto velocemente.
Lasciate raffreddare continuando a mescolare di tanto in tanto per evitare la formazion di grumi (comunque è sempre recuperabile ricorrendo al mitico minipimer).
Nel frattempo frullate le mandorle con acqua qb alla massima velocità possibile fino ad ottenere una crema soffice e "pannosa". Più il frullatore è potente (tipo vitamix o bimby) più questa operazione sarà semplice e il risultato migliore. con un frullatore meno potente la crema potrebbe risultare meno soffice e liscia, ma andrà comunque bene.
Una volta raffreddata la crema pasticcera non dovrete fare altro che mescolarla delicatamente con la "panna di mandorle" fino ad incorporla bene.

Potrete utilizzare questa crema per farcire il vostro tiramisù (magari con le fragole!) o più semplicemente da accompagnare a tanta frutta fresca per un pieno di gusto, vitamine e calcio (le mandorle ne sono ricchissime!)


A presto ... e continuate a sperimentare!

Primula



domenica 1 maggio 2016

PASTICCINI A PROVA DI BILANCIA !!




Buongiorno a tutti!
Oggi è il momento di una grande scoperta fatta grazie a Giulia Giunta del blog “La mia cucina vegetale”.
Io ho utilizzato per la base la ricetta che trovate qui, che uso di solito per fare i cestini da farcire con quel che più mi piace (crema pasticcera, crema dolce di azuki....) ma se volete una versione più “pasticcinosa” potete provare quella della ricetta originale qui. La mia risulta bella croccante mentre la sua è più simile ad una frolla quindi più friabile... a voi la scelta!
La scoperta dell'america è la crema pasticcera a base di... rullo di tamburi.... carote!!!
Dopo averla testata vi posso dire che è deliziosa. Cremosa, dolce e saporita. L'unica crema pasticcera che potrete mangiare a cucchiaiate senza alcun senso di colpa :-)
provare per credere!

INGREDIENTI

PER I CESTINI

dimezzate le dosi per l'impasto che trovate qui

PER LA CREMA

500 gr di carote pulite e grattugiate
2 cucchiai di olio evo leggero o di semi di girasole
1 bel pezzo di scorza di limone naturale (io uso il pelapatate per togliere solo la parte gialla)
60 gr di malto di riso o miglio (oppure 50 gr di sciroppo d'agave)
1 cucchiaino di vaniglia in polvere (facoltativo)
acqua o latte di soia aromatizzato alla vaniglia qb
PER GUARNIRE

kiwi o fragole


PROCEDIMENTO

iniziate preparando la pasta come indicato nella ricetta cui vi ho rimandato e lasciatela riposare avvolta nella pellicola per circa 30 minuti (poi procederete a creare i cestini come da ricetta). Nel frattempo preparate la crema mettendo in padella le carote grattugiate con l'olio. Iniziate cuocendo a fuoco alto per qualche minuto poi abbassate la fiamma, coprite e lasciate cuocere per 15-20 minuti circa aggiungendo acqua (o latte) qb solo per evitare che il tutto attacchi alla padella. Le carote non devono bollire ma stufare lentamente per fare uscire tutta la loro dolcezza.
Aggiungete ora la scorza di limone e la vaniglia continuando la cottura per altri 10 minuti circa.
Ora lasciate raffreddare poi togliete la scorza e frullate le carote con il malto (o lo sciroppo d'agave). Otterrete una crema liscia e morbida. Aggiustate la dolcezza a vostro piacimento.
Quando anche i cestini saranno freddi potrete riempirli con la crema e decorare con la frutta.

Un buon consiglio, che ho preso dalla ricetta originale, è questo: farcite i pasticcini poco prima di mangiarli in modo che la crema non vada ad ammorbidire troppo il cestino.
Ovviamente sono buoni il giorno dopo ma li troverete meno croccanti.

Fatemi sapere!

A presto
Primula


domenica 10 aprile 2016

BURGER BISTROT

foto direttamente dal corso di cucina sui legumi ad Olos (Cooperativa in Cammino)
Buongiorno!
oggi polpette speciali, le preferite di Ivan ;-)
Vengono dal libro "Fai come Isa" di Isa Chandra Moskowitz. Ci sono moltissime ricette interessanti, un tipo di cucina non esattamente nostrana ma a volte anche a noi piace spaziare in mondi più esotici. La ricetta che vi propongo non ha però nulla di esotico, anzi! Alla base di questi burger ci sono il riso integrale e la barbabietola rossa. Personalmente non sono una grande fan delle barbabietole ma questa ricetta è riuscita a farle piacere persino a me, da leccarsi i baffi direi!
Sono saporite, profumate e molto speciali, insomma non le solite polpette!
Se siete come me, avete finalmente trovato il modo per apprezzare le barbabietole. Cosa molto utile visto che sono ricchissime di proprietà tra cui un buon apporto di ferro.

INGREDIENTI

120 gr riso integrale crudo (circa 300 gr da cotto)
75 gr lenticchie cotte
150 gr barbabietola rossa cotta
45 gr pan grattato (se siete celiaci versione senza glutine)
30 gr cipolla rossa o dorata tritata molto finemente
1 spicchio di aglio ridotti in purea (opzionali)
2 cucchiai burro di mandorle (sostituibile con del tahin ovvero pasta di sesamo, considerando però che le mandorle hanno un sapore dolce mentre il tahin è amaro, questione di gusti)
1 cucchiaino di timo secco polverizzato (opzionale)
sale qb (meglio ancora se aromatico)
pepe nero qb

In un mixer tritate a scatti la barbabietola fino a ridurla a piccoli pezzetti (ma non in purea), aggiungete ora il riso cotto e le lenticchie dando una frullata veloce. Il composto deve essere ben amalgamato ma deve comunque mantenere una buona consistenza.
Trasferite iln tutto in una ciotola e aggiungete il pan grattato, la cipolla tritata, l'aglio, il burro di mandorle, il sale, il pepe e gli aromi. Amalgamate bene con le mani.
L'impasto dovrà essere bello consistente e facilmente lavorabile per formare i burger.
Formate i burger, alti circa 2 cm, utilizzando circa 100 gr di composto per ognuna.
Potrete cuocerli sia in forno che in padella:
Forno: disponete su carta forno e infornate a 200-220 gradi per circa 10 minuti per lato, finendo con qualche minuto di grill se vi piacciono leggermente abbrustoliti.
Padella: Versate in padella un filo d'olio e cuoceteli per circa 12-15 minuti rigirandolidi tanto in tanto. Saranno pronti quanto risulteranno leggermente abbruistoliti ai lati e ben caldi all'interno.

Una bella insalta mista e il pranzo è servito :-)

A presto

Primula

giovedì 17 marzo 2016

Franco Berrino: quando la scienza scende dalla cattedra





Chi ha avuto il piacere di ascoltare dal vivo il prof. Franco Berrino sa che non è una persona che passa inosservata. Mi ha sempre dato l’impressione che dica quello che ritiene opportuno dire, senza tanti giri di parole. 

Alcuni mesi fa ho scelto di acquistare il suo libro ‘Il cibo dell’uomo’. Il titolo, nella sua estrema semplicità, anticipa e coglie appieno il contenuto: di cosa dovremmo nutrirci? Sembra una domanda stupida, così su due piedi. Quando accogliamo in casa un nuovo animale domestico ci informiamo rispetto alla sua alimentazione e i documentari sugli animali spendono molte parole sulle abitudini alimentari di questa e quella specie. Ma cosa mangia l’uomo? O meglio, cosa dovrebbe mangiare l’uomo per stare in salute?

Il libro del prof. Berrino ci prende per mano e ci conduce in un viaggio letterario fatto di aneddoti, suggerimenti e spiegazioni scientifiche. Ci racconta cosa dovremmo limitare per star bene e perchè, ci spiega la storia di “mio nonno mangiava il salame e beveva vino rosso eppure è campato cent’anni”. Diretto senza per questo farci la paternale, sincero senza essere arrogante, ci insegna che l’amore non è (solo?) quello dei film con vampiri fichissimi (per fortuna!) e che dovremmo iniziare prima di tutto ad amare noi stessi. Quale modo migliore di iniziare se non a tavola e in cucina?

Consiglio questa lettura a chi è interessato all’aspetto salutistico e all’impatto ambientale della nostra alimentazione. La mia sensazione è che lasci gli aspetti etici alla sensibilità di ognuno, come dovrebbe essere, a mio avviso.

Sconsiglio la lettura a coloro che hanno scelto una dieta vegana solo ed esclusivamente per ragioni etiche. 

Anzi, no, sapete che vi dico? Leggetelo tutti, male non fa!

A presto,
Giunchiglia

Titolo: Il cibo dell'Uomo
Autore: Franco Berrino
Costo: 25 euro (ebook 17.50) su Amazon

mercoledì 2 marzo 2016

MARMELLATA MAGICA



Buongiorno!
Questo post è per pochi! Perché vi chiedete? Perché è dedicato ai pochissimi che si sono persi la ricetta, se così si può dire perché è questione di minuti se non addirittura secondi, del secolo.
Nei natali di anni fa mi sono cimentata più volte con il regalo fatto a mano a base di marmellata, procurandomi svariati ustioni a forma di goccia di marmellata rovente su mani, braccia etc.. Oltre ovviamente a rendere la cucina un campo di battaglia appiccicoso.
Dopo l'esperienza poco edificante ho abbandonato quel mondo ma ora quando ho voglia di marmellata devo fare solo tre cose:

1) aprite il pacchetto della vostra frutta essiccata preferita (albicocche, prugne, fichi, pesche...) o, se avete la fortuna di avere unvellessicatore,  il barattolo della frutta essiccata da voi.
2) mettere in ammollo la frutta in acqua pari almeno al suo peso per una notte o una giornata intera.
Nel dubbio che si asciughi troppo abbondante pure con l'acqua, tanto nel caso fosse troppa ve la potrete tranquillamente bere o mettere nel frullato, nell'estratto...
3) mettere la frutta ora ben ammorbidita, e quanto basta della sua acquetta, nel frullatore e azionare alla massima potenza finché non otterrete una bella crema liscia. Si conserva qualche giorno in frigorifero.

Ecco la vostra marmellata!
Senza forno
Senza zuccheri aggiunti
Ricca del sapore vero della frutta, e non dello zucchero
Ricca di proprietà nutritive (la frutta essiccata mantiene infatti tutti i nutrienti della frutta fresca)

Cosa volete di più da una marmellata?

Io me la sono appena fatta con le albicocche, pronta per farcire una golosissima sacher oppure per essere mangiata a colazione sul pane o sulle fette biscottate, per essere aggiunta allo yogurt, ai frullati, al gelato di banane.... 

A presto

Primula



venerdì 26 febbraio 2016

POLPETTONE DI LENTICCHIE



Buongiorno!

Dopo tanto (troppo!) tempo eccomi qui.

Ieri sera le donne del corso di cucina sui legumi mi hanno ricordato che è davvero passata un'eternità dalla mia ultima apparizione su questi schermi, perciò urge rimediare immediatamente.

Ovviamente i miei esperimenti culinari non si sono certo fermati in questi mesi perciò ho in serbo qualche ricetta che spero possa interessarvi.

Quella che vi propongo oggi viene direttamente dal libro “La cucina di Eva” della mitica Aida Vittoria Eltanin. Se non la conoscete vi consiglio vivamente di cercare i suoi libri, soprattutto “la dieta di Eva”, vera miniera di ricerche scientifiche e fonti autorevolissime a favore di una dieta a base vegetale, tanto importante per tutti ma ancor più per noi donne.

La ricetta di oggi ha riscosso molto successo tra le donne che hanno partecipato a tutte le serate sui legumi, perciò è più che testata.



Bando alle ciance, vi lascio ai fornelli!





INGREDIENTI


  • 500 gr di lenticchie cotte (se non avete tempo di cuocerle 2 scatolette)
  • 60 gr di noci già sgusciate
  • 5 pomodori secchi (oppure 7-8 olive verdi)
  • ¼ di cipolla (meglio rossa)
  • 6 cucchiai di olio evo (4 per l'impasto + 2 per ungere il polpettone)
  • 150 gr di pan grattato
  • sale qb (ancor meglio se sale aromatico)
  • 1 manciata di prezzemolo (facoltativo)



PROCEDIMENTO



Accendete il forno a 180-200 gradi.

Tritate le noci da sole fino a polverizzarle, poi aggiungete i pomodori secchi ammollati, la cipolla e il prezzemolo e frullate nuovamente fino ad ottenere una bella pasta densa (anche se non fosse tutto completamente frullato non importa). Ora aggiungete le lenticchie frullando nuovamente, fino ad ottenere un impasto morbido.

Ora, in una ciotola, aggiungete il pan grattato, l'olio e il sale se necessario.

Ora con le mani, sulla placca del forno rivestita di carta forno, formate un bel rotolo (se dovesse essere troppo secco aggiungete un po' d'acqua), ungete bene la superficie con l'olio e infornate per circa 20 minuti, finché non si sarà formata una leggera crosticina.

Se non avete intenzione di cucinarlo subito potete riporlo in frigorifero avvolto nella pellicola trasparente prima di oliarlo ed il giorno dopo dovrete solo oliarlo e infornarlo.



Fatemi sapere!



A presto, Primula









martedì 12 gennaio 2016

Torta alla banana AKA banana bread

Vi prego non siate scettici - io detesto i dolci alle banane eppure questa torta mi ha fatta ricredere. Datele una chance, insomma: guardate com'è carina:
Banana bread di veganonostrano.blogspot.com
Iniziamo con un po’ di storia! Ammetto di aver un po’ barato: il vero nome di questo dolce è banana bread (pane alla banana) ed è originario degli Stati Uniti, quindi non proprio nostrano, come vorrebbe il nostro blog. Tuttavia mi sono concessa questa licenza poetica perché: (1) le banane fanno ormai parte della nostra alimentazione, (2) è buonissima.
Ci sono diverse ricette e diverse varianti, questa che vi lascio, oltre ad essere vegana, è anche la versione più semplice a cui potrete tranquillamente aggiungere tutto quello che vi viene in mente. Personalmente ho provato una volta ad aggiungere cacao in polvere e togliere le spezie ed è piaciuta molto. Come si dice, de gustibus! Ma non vi voglio annoiare oltre ed ecco la ricetta!
Ingredienti:
-          300 grammi di banane (sono circa 3)
-          300 grammi di zucchero di canna (viene molto dolce, non esitate a diminuire le dosi!)
-          125 ml di olio di riso
-          ¼ di cucchiaino di cannella in polvere
-          2 pizzichi di noce moscata in polvere
-          Estratto di vaniglia
-          180 grammi di farina
-          ½ cucchiaino di bicarbonato
-          1 ½ cucchiaino di lievito
-          1 pizzico di sale
Procedimento:
1)      schiacciate bene le banane con lo zucchero fino a che non otterrete una crema omogenea;
2)      aggiungere l’olio e mescolare fino a che non sarà completamente incorporato;
3)      aggiungere la cannella, la noce moscata e la vaniglia;
4)      a parte unire la farina, il lievito, il bicarbonato e il sale e incorporarli piano piano al composto liquido, senza mescolare, ma usando una spatola ad esempio; continuare fino a che il composto sarà nuovamente omogeneo;
5)      versare il composto in una tortiera o, se volete essere fedeli alla tradizione, a uno stampo rettangolare tipo quello del plum-cake;
6)      infornate a 180° C per 35 minuti circa (come sempre controllate, potrebbe variare tra i 30 e i 40 minuti).

7)      Se è inverno, vi consiglio di assaggiarla ancora tiepida, ma se siete fan dei dolci freschi, aspettate che si raffreddi e conservatela in frigo: fredda è deliziosa!
Giunchiglia