mercoledì 15 luglio 2015

CESTINI RIPIENI DI CREMA E MARMELLATA... E RAVIOLI DOLCI !



Buongiorno a tutti!
E' passato ormai un mese dall'ultima ricetta. 
Nel frattempo però Giunchiglia vi ha tenuto compagnia con il suo esperimento: no shampoo per un mese! Ovviamente pur non usando lo shampoo non ha corso il rischio di essere rincorsa dai gatti per strada, ha usato un metodo alternativo! Se non l'aveste letto potete trovare tutte le sue impressioni, i pro e i contro nei post precedenti. Io al momento non ho una folta chioma (ben 6 mm di capelli, una comodità spaziale che non abbandonerò tanto facilmente) ma se voi siete dotate di lunghi capelli potrete trovare spunti interessanti.

Ma torniamo alle questioni di stomaco... oggi vi propongo una ricetta ispirata dal tiramisù al cucchiaio di Francesca Bresciani. Sono certa che la conosciate meglio come Cesca qb per via del suo bellissimo blog. Ebbene da quel blog ora è nato addirittura un libro! Veganonostrano lo consiglia vivamente a tutte e tutti: vegani, vegetariani, onnivori o marziani che siate!
Ho apprezzato così tanto il suo ricettario per il suo essere veramente nostrano. Troppe volte mi è capitato di comprare un libro di cucina vegan per scoprire che non avrei saputo dove trovare la metà degli ingredienti e che le preparazioni non erano per nulla da tutti i giorni, troppo complicate e fin troppo esotiche. Veganonostrano scrive per metà dall'australia e per metà dalla ridente Valle Brembana, ma il suo cuore culinario è certamente montanaro, quindi come non avremmo potuto apprezzare un libro pieno di cereali e farine semplici, frutta, verdura e legumi! I dolci sono sani e semplici e il massimo dell'eccentrico sono tofu e seitan che fanno capolino di tanto in tanto. Un vegano nostrano non potrebbe chiedere di meglio!
ok... vi ho convinte a comprarlo? lo potete richiedere alla vostra libreria di fiducia oppure lo trovate tranquillamente in internet ad esempio qui

Veniamo ora al tanto atteso momento della ricetta. Come accennato la crema pasticcera proviene dalla ricetta del suo tiramisù con qualche mia piccola modifica, mentre la pasta che ho usato per fare i bicchierini dal libro “dolce per natura”. E' un impasto semplice e molto light che rende i cestini belli croccanti e friabili, ma se vorrete ottenere un effetto più strong per fare dei pasticcini per le occasioni speciali potrete usare una frolla classica (nei blog troverete milioni di ricette, una delle migliori secondo me la potrete trovare sul blog di violamirtillo che con i dolci ci sa decisamente fare).

Dimenticavo! Con l'avanzo della pasta faremo dei buonissimi strudelini dolci ripieni di mele :-)


INGREDIENTI

Per la frolla

  • 350 gr di farina semintegrale o tipo 2
  • 20 gr olio evo
  • 175 gr succo di mela o latte vegetale dolcificato
  • 3 gr sale marino fino integrale
    60 gr di semi di lino ridotti in farina (facoltativo ma utile perchè li rende ancora più croccanti)
  • scorza di limone (facoltativa)

Per la crema pasticcera

  • 380 gr di latte vegetale più il necessario per stemperare la crema mentre raffredda (io soia alla vaniglia, oppure mandorle, avena, riso....)
  • 40 gr maizena
  • malto o sciroppo d'agave qb per dolcificare
  • Marmellata (oppure crema di nocciole o quello che più vi piace!)
  • frutti di bosco o altra frutta a cubetti per la decorazione

Per i ravioli dolci

  • 2 mele gialle
  • un pizzico di sale

Procedimento

Per prima cosa preparate la pasta riunendo in una ciotola tutti gli ingredienti ed impastando fino ad ottenere una bella palla morbida e liscia che farete riposare in frigorifero avvolta nella pellicola per 30 minuti circa.
Nel frattempo preparate la crema: sciogliete la maizena in un pentolino con poco latte fino ad aver eliminato tutti i grumi (con la frusta non avrete problemi), aggiungete il resto del latte e portate a bollore a fuoco medio-basso continuando a mescolare; appena raggiungerà il bollore addenserà in pochissimo tempo. Ora lasciatela raffreddare, rimestandola di tanto in tanto con la frusta. Man mano che raffredda infatti sarà necessario aggiungere un pochino di latte per mantenere una bella consistenza morbida e vellutata (tende a diventare piuttosto solida). Dolcificate quanto basta con malto o sciroppo d'agave.
Passata la mezz'ora accendete il forno a 180 gradi e stendete la pasta dello spessore di pochi millimetri. Con un coppapasta o un bicchiere abbastanza grande formate dei dischi con cui andrete a foderare degli stampini da muffin.
Infornate per 15-20 minuti poi lasciate freddare su una gratella.
Quando i vostri favolosi cestini saranno ben freddi potrete farcire con un cucchiaino circa di marmellata sul fondo e poi una generosa quantità di crema pasticcera fino a riempirlo tutto, ed infine decorate con la frutta che più vi piace. Ora sono pronti da servire, oppure riponeteli in frigorifero.

Vi sarete accorti di aver avanzato sia la pasta che un po' di crema. Ebbene ora faremo dei buonissimi ravioli dolci adatti alla colazione!
Basterà stendere di nuovo la pasta, tagliarla a quadratoni e fare dei piccoli strudel (se siete più pazienti e artistiche potrete formare dei dischi per avere così i ravioli, ma se volete velocizzare le cose gli strudelini andranno benissimo) farciti con le mele tagliate a dadini e un pochino di crema pasticcera. Bagnate i lembi, chiudete bene e via in forno a 180 gradi per circa 30 minuti o finché non inizieranno a colorire leggermente.

Cosa ne dite? Noi li adoriamo, sono buoni, semplici e la bilancia non griderà vendetta :-)

Alla prossima, buona vita e buona cucina

Primula



lunedì 13 luglio 2015

Quinta settimana...esperimento riuscito!

Siamo arrivati ufficialmente all’ultima settimana del mio personalissimo esperimento e sono pronta a offrire la mia opinione su questa esperienza. Lasciando da parte gli aspetti pratici (di cui ho parlato la scorsa settimana), oggi mi concentrerò sugli aspetti legati alle mie percezioni rispetto alla salute del cuoio capelluto e del capello in sé. Vorrei anche premettere che non sono una dermatologa, né una parrucchiera e che queste sono le MIE impressioni sui MIEI capelli, ma, come sappiamo, ognuno è diverso.
Parto da una massa di capelli lisci, castani, non trattati in nessun modo (i.e. non tinti, non permanentati, non lisciati etc.). Ho sempre usato shampoo da supermercato, non prestando molta attenzione alla marca, sinceramente, e restando su una fascia di prezzo media. Inoltre, ho quasi sempre usato il balsamo. L’acqua del rubinetto di dove vivo è molto dura e con molto cloro aggiunto.
Non ho mai avuto problematiche particolari, come forfora o capelli molto grassi, ma spesso avevo il cuoio capelluto dolorante (anche se non visibilmente irritato o arrossato). Fine della storia dei miei capelli.

Detto questo, ci è voluta una settimana buona per togliere gli strati di non so cosa (suppongo siliconi?) presenti sui miei capelli: i capelli continuavano a profumare di balsamo e a essere lucidi, poi, d’un tratto, il profumo è sparito e i capelli sono diventati un po’ opachi. Verso la seconda e terza settimana, nonostante fossero puliti, risultavano unticci sulla parte superiore della testa, ma, tra la terza e la quarta settimana l’unticcio è completamente sparito. I capelli sono leggeri, anche quando si avvicina il giorno del lavaggio, ma soprattutto non ho mai avuto la cute dolorante. MAI in 5 settimane.
Le doppie punte mi sembrano addirittura diminuite, sicuramente non aumentate, i capelli sono lucidi e dall’aspetto sano. Insomma, io non ho trovato alcuno svantaggio nel passaggio da shampoo a metodo senza shampoo, detto in tutta sincerità. Il mio fotografo di fiducia (e annusatore di fiducia in queste 5 settimane – a proposito, si dichiara soddisfatto del profumo dei miei capelli) si è divertito a giocare con la chioma senza shampoo, notando una certa somiglianza col cugino It della famiglia Addams…voi cosa dite?



Spero che la mia esperienza sia stata utile, io non credo che tornerò indietro: sono molto soddisfatta del risultato e ammetto che all’inizio ero molto scettica. Se avete curiosità o dubbi, scrivetemi qui sotto!

Buona settimana a tutt*,


Giunchiglia

domenica 5 luglio 2015

Quarta settimana e prime considerazioni

Con l’approssimarsi della fine dell’esperimento, mi sento di poter trarre alcune conclusion interessanti. Innanzitutto queste sono le immagini dei miei capelli da due angolature diverse (ho avuto un aiutante per scattare le foto! Ah, i miei capelli sono 'magicamente' mossi, ma solo perchè li avevo legati in attesa del mio fotografo personale...ora sono di nuovo lisci!).

Come potete vedere, i capelli sono puliti, lucidi e non rovinati. Aspetto la prossima settimana per le conclusioni specifiche sull’aspetto dei capelli, mentre vorrei scrivere in questo post alcune cose ‘pratiche’ che ho notato in queste settimane.


1. PRATICITÁ. Non sempre è una scelta pratica, anzi, direi che non lo è. A volte uno si fa la doccia di fretta, magari al mattino ancora mezzo addormentato e mettersi anche a fare il ‘piccolo chimico’ non è l’ideale. Inoltre, se si frequentano palestre o piscine potrebbe non essere praticissimo girare con le bottigliette di acqua e bicarbonato e acqua e acido citrico. Detto questo non è che la preparazione delle due soluzioni porti via chissà quanto tempo, ma io non ho figli, mi faccio la doccia in tutta tranquillità, faccio palestra in casa oppure vado a correre, quindi non ho problemi di tempo o di trasporto.
2. PIACEVOLEZZA. La schiuma – sì, lo so che è una considerazione apparentemente un po’ frivola, ma il fatto di non sentire la schiuma sui capelli potrebbe dare l’impressione di non lavarli davvero, oppure di dimenticarsi alcuni punti sulla testa. Premesso che a me non è capitato e che non sono particolarmente affezionata alla schiuma, potrebbe comunque essere un elemento da considerare.
3. COMFORT. Anche facendo attenzione a rovesciare le soluzioni sulla testa, è inevitabile che un po’ vada anche sulla faccia. Ora, non so voi, ma se riesco a sopportare il bicarbonato, l’acido citrico in faccia non mi piace nemmeno un po’: brucia se si ha la pelle un po’ secca e, se entra negli occhi, inutile dirlo, fa male. Ho provato un po’ di tutto, ma se si lavano i capelli sotto la doccia, le due soluzioni vanno un po’ dappertutto, soprattutto se si hanno i capelli lunghi. Certo si può fare attenzione, ma magari qualcuno preferisce una doccia un po’ più ‘rilassata’. A me non pesa più di tanto, diciamo che il gioco vale la candela, tutto sommato.
4. COSTO. Il costo – dunque, ho dovuto fare un po’ di indagini, comunque, poniamo di usare uno shampoo e un balsamo da 2.50 euro l’uno e di consumare, al mese, 1 flacone di shampoo e 1 di balsamo (spesa mensile = 5 euro) (N.B. io ne consumavo di più, ma facciamo l’esempio di una persona che usa poco poco prodotto di una fascia di prezzo media). Usando bicarbonato e acido citrico, la spesa totale non raggiunge l’euro al mese: 500 gr di bicarbonato = 1.80 euro (fascia di prezzo alta), 3 kg di acido citrico bio = 20 euro (fascia di prezzo alta). Usiamo per ogni lavaggio 10 grammi di acido citrico e 15 grammi circa di bicarbonato = 0.21 euro, moltiplicato per 2 lavaggi alla settimana, per quattro settimane, sono 0.97 euro al mese, contro i 5 euro del lavaggio solito con shampoo e balsamo.
In sostanza, in linea generale (e senza contare l’effetto sui capelli, di cui parlerò nel prossimo post), posso dire che è senz’altro una scelta economica, ma ci sono fattori pratici e aspetti legati alle proprie abitudini che possono cozzare un po’ tra di loro. Se non vi importa la sensazione della schiumetta fra le dita, se non avete problemi di tempi e spazi e non vi spaventa una doccia un po’ 'movimentata', allora il lato economico vi farà senz’altro gola!

Alla prossima settimana per gli aspetti estetici e di salute dei capelli!

Giunchiglia