giovedì 17 marzo 2016

Franco Berrino: quando la scienza scende dalla cattedra





Chi ha avuto il piacere di ascoltare dal vivo il prof. Franco Berrino sa che non è una persona che passa inosservata. Mi ha sempre dato l’impressione che dica quello che ritiene opportuno dire, senza tanti giri di parole. 

Alcuni mesi fa ho scelto di acquistare il suo libro ‘Il cibo dell’uomo’. Il titolo, nella sua estrema semplicità, anticipa e coglie appieno il contenuto: di cosa dovremmo nutrirci? Sembra una domanda stupida, così su due piedi. Quando accogliamo in casa un nuovo animale domestico ci informiamo rispetto alla sua alimentazione e i documentari sugli animali spendono molte parole sulle abitudini alimentari di questa e quella specie. Ma cosa mangia l’uomo? O meglio, cosa dovrebbe mangiare l’uomo per stare in salute?

Il libro del prof. Berrino ci prende per mano e ci conduce in un viaggio letterario fatto di aneddoti, suggerimenti e spiegazioni scientifiche. Ci racconta cosa dovremmo limitare per star bene e perchè, ci spiega la storia di “mio nonno mangiava il salame e beveva vino rosso eppure è campato cent’anni”. Diretto senza per questo farci la paternale, sincero senza essere arrogante, ci insegna che l’amore non è (solo?) quello dei film con vampiri fichissimi (per fortuna!) e che dovremmo iniziare prima di tutto ad amare noi stessi. Quale modo migliore di iniziare se non a tavola e in cucina?

Consiglio questa lettura a chi è interessato all’aspetto salutistico e all’impatto ambientale della nostra alimentazione. La mia sensazione è che lasci gli aspetti etici alla sensibilità di ognuno, come dovrebbe essere, a mio avviso.

Sconsiglio la lettura a coloro che hanno scelto una dieta vegana solo ed esclusivamente per ragioni etiche. 

Anzi, no, sapete che vi dico? Leggetelo tutti, male non fa!

A presto,
Giunchiglia

Titolo: Il cibo dell'Uomo
Autore: Franco Berrino
Costo: 25 euro (ebook 17.50) su Amazon

mercoledì 2 marzo 2016

MARMELLATA MAGICA



Buongiorno!
Questo post è per pochi! Perché vi chiedete? Perché è dedicato ai pochissimi che si sono persi la ricetta, se così si può dire perché è questione di minuti se non addirittura secondi, del secolo.
Nei natali di anni fa mi sono cimentata più volte con il regalo fatto a mano a base di marmellata, procurandomi svariati ustioni a forma di goccia di marmellata rovente su mani, braccia etc.. Oltre ovviamente a rendere la cucina un campo di battaglia appiccicoso.
Dopo l'esperienza poco edificante ho abbandonato quel mondo ma ora quando ho voglia di marmellata devo fare solo tre cose:

1) aprite il pacchetto della vostra frutta essiccata preferita (albicocche, prugne, fichi, pesche...) o, se avete la fortuna di avere unvellessicatore,  il barattolo della frutta essiccata da voi.
2) mettere in ammollo la frutta in acqua pari almeno al suo peso per una notte o una giornata intera.
Nel dubbio che si asciughi troppo abbondante pure con l'acqua, tanto nel caso fosse troppa ve la potrete tranquillamente bere o mettere nel frullato, nell'estratto...
3) mettere la frutta ora ben ammorbidita, e quanto basta della sua acquetta, nel frullatore e azionare alla massima potenza finché non otterrete una bella crema liscia. Si conserva qualche giorno in frigorifero.

Ecco la vostra marmellata!
Senza forno
Senza zuccheri aggiunti
Ricca del sapore vero della frutta, e non dello zucchero
Ricca di proprietà nutritive (la frutta essiccata mantiene infatti tutti i nutrienti della frutta fresca)

Cosa volete di più da una marmellata?

Io me la sono appena fatta con le albicocche, pronta per farcire una golosissima sacher oppure per essere mangiata a colazione sul pane o sulle fette biscottate, per essere aggiunta allo yogurt, ai frullati, al gelato di banane.... 

A presto

Primula