domenica 2 novembre 2014

Stanchi di sentirvi rigidi come statue? Provate il pilates!

Mia nonna sgridava sempre me e mia sorella perché dopo pranzo ci mettevamo a guardare i cartoni animati sul divano a testa in giù. Sì, proprio con la testa piantata sul divano e le gambe sul muro dietro. Non si capacitava come potessimo digerire. Quando facevo i compiti, uguale: posizioni infattibili, piedi ovunque, schiena tutta storta. Adesso il mio lavoro (e il fatto di essere un po’ nerd) mi impone di stare ore seduta davanti al pc e le mie pessime abitudini in fatto di postura non sono cambiate, anzi, semmai sono peggiorate. Non vi dico i dolori al collo, alla schiena, quell’orribile dolore pungente tipico da mouse. Credo che la corsa mi abbia un po’ salvata in questi anni, ma devo dire che fino a un paio di anni fa ero rigida come un baccalà sotto sale (che poi, parlare di baccalà sotto sale in un blog vegano non è proprio il massimo, ma concedetemi il paragone e che il baccalà riposi in pace). Tipo che piegandomi a gambe unite e tese le mie mani non andavano oltre le ginocchia. Ecco, nemmeno la mia bisnonna era messa così.   
Così mi sono fatta coraggio e mi sono riavvicinata al pilates. Dico “ri” perché ci fu un primo incontro, direi non troppo entusiasmante e vi spiego subito il motivo. Il pilates è un tipo di attività che va fatta con molta cura e attenzione, si gioca tutto lì: i movimenti richiesti sono fini e vanno fatti in modo estremamente preciso. Per fare un esempio, è come quando da piccoli ci hanno messo in mano per la prima volta un pennarello con la punta fine e dovevamo colorare restando nei bordi: devi fare attenzione, punto e basta. Ecco. In molte palestre gli istruttori devono guardare anche 20, 30 persone per volta. Ora, se l’esercizio richiede un movimento molto fine e preciso, mi spiegate come il povero istruttore può controllare che tutta la truppa lo faccia bene? Secondo, i frequentatori dei corsi nelle palestre sono dei più disparati in termini di età, aspettative, preparazione fisica, passato sportivo eccetera. Se una come me, priva di memoria motoria, va a fare il corso di step o di zumba, si sente una cretina per le prime due volte e poi non va più, fine. Ma nel pilates non ti accorgi che stai sbagliando, a meno che l’istruttore non te lo faccia notare. Gli esercizi in sé non sono difficili da riprodurre nella maggior parte dei casi. Quindi, insomma, dopo la mia prima esperienza ero abbastanza delusa: non sentivo alcun beneficio e, soprattutto, mi annoiavo a morte. Nulla di positivo. Poi ho avuto una grande opportunità, cioè quella di avere una persona che mi insegnasse gli esercizi a tu per tu, mi correggesse e mi aiutasse a migliorare. Mezzora alla settimana (ma intensa!) e dopo 2 mesi le mie mani non solo avevano superato le ginocchia, ma con le dita toccavo il pavimento. Ad oggi la mia routine prevede tre serie di tre o quattro esercizi ciascuna, ogni serie ripetuta tre volte e si conclude con un'ultima serie di solo stretching, anche questa ripetuta tre volte. Ci sono diversi tipi di pilates (e vi rimando a Internet per ulteriori informazioni su storia eccetera), quello che pratico io non prevede l’uso di nessun attrezzo, quindi può essere tranquillamente fatto sul pavimento di casa o su un prato. Si chiama “matwork” proprio perché il mat (cioè il tappetino) è tutto quello che serve. 
I benefici che ne ho tratto sono davvero innumerevoli. Mi sento molto più flessibile, non ho mai male al collo o alla schiena, raramente (tipo due volte all’anno rispetto a tutti i giorni) sento quel dolore pungente sotto alla scapola tipico da mouse e, di solito, è in concomitanza con periodi in cui lavoro in modo particolarmente intenso e mi alleno meno. Sono meno “gobba” perché i muscoli addominali e dorsali sono più forti e mi aiutano a stare dritta. Inoltre, mi piace e mi rilassa molto, anche quando faccio fatica. 
Avevo pensato di proporre delle routine, ma mi risulta difficile spiegare gli esercizi a parole – come sempre il modo più semplice è una dimostrazione pratica. Quindi ecco il mio consiglio: cercatevi una palestra piccola, magari uno studio dove facciano pilates e basta (o pilates e yoga o altre discipline simili), oppure cercate un insegnante valido  e organizzatevi in gruppi piccoli, in modo da dividere la spesa. Imparate tutto quello che potete e poi esercitatevi, siate costanti e non arrendetevi, anche se all’inizio vi sentite rigidi e goffi. Guadagnate quel piccolo millimetro ogni volta nella strada che separa le vostre mani dal pavimento. Presto godrete di incredibili benefici, garantito! 

Spero che questo post vi sia stato utile e che vi abbia invogliato a provare questa bellissima (e utilissima) disciplina. 

Buona settimana a tutt*,
Giunchiglia

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