lunedì 17 novembre 2014

Dieta vegana e mal di testa: direttamente dai laboratori universitari

Un gruppo di ricercatori americani (Bunner, Agarwal, Gonzales, Valente, & Barnard), affiliati a diverse università (tra cui la California State University e la George Washington University) ha recentemente pubblicato uno studio riguardante gli effetti di una dieta vegana sui sintomi dell’emicrania. I ricercatori sottolineano che, ad oggi, solo pochi studi hanno dimostrato quanto il tipo di alimentazione sia importante nel trattamento dell’emicrania e nella gestione dei suoi sintomi. La maggior parte di questi studi, inoltre, ha avuto come scopo semplicemente quello di identificare quali sono gli alimenti che più comunemente possono scatenare gli attacchi di emicrania. Il loro studio, invece, si è posto come obiettivo quello di determinare gli effetti di una dieta vegana a base principalmente vegetale e a basso consumo di grassi. Cosa hanno fatto i nostri ricercatori? Hanno contattato una serie di persone con diagnosi di emicrania e le hanno selezionate in modo che il gruppo fosse omogeneo e non ci fossero altri fattori che potessero incidere. Hanno quindi ottenuto un campione di 42 persone adulte onnivore o vegetariane che assumevano latticini e uova e le hanno divise a caso in due gruppi. Entrambi i gruppi ricevevano lo stesso trattamento, ma in ordine diverso. In particolare i partecipanti venivano seguiti per 36 settimane di fila ed ecco cosa dovevano fare. Il primo gruppo iniziava con una dieta vegana a basso consumo di grassi (16 settimane) durante la quale gli alimenti che altri studi hanno provato possano scatenare attacchi venivano identificati. Dopo di che ai partecipanti veniva chiesto di tornare alla loro dieta consuetudinaria per le seguenti 4 settimane. Al termine della quarta settimana, ai partecipanti veniva somministrato un farmaco placebo, cioè veniva loro detto di assumere ogni giorno una capsula di un medicinale che, in realtà, era semplicemente un complesso vitaminico. Questo trattamento placebo durava, così come la dieta vegana, per 16 settimane. Il gruppo 2 fa esattamente lo stesso, ma inizia con le 16 settimane di trattamento placebo, poi fa le quattro settimane in cui torna alla vita normale per concludere con le 16 settimane di dieta vegana. Sembra complicato ma non lo è, ve lo riassumo con uno schema:

Gruppo1
Dieta vegana
Niente
Placebo (vitamine)
Gruppo2
Placebo (vitamine)
Niente
Dieta vegana

Tutto chiaro? Bene, proseguiamo. Durante l’intera durata dello studio, i partecipanti comunicavano la frequenza degli attacchi e l’intensità del dolore a ciascun attacco. Anche la dieta veniva controllata periodicamente dagli sperimentatori. I dati sono stati poi raccolti e analizzati con tecniche statistiche, che, in sostanza, permettono di confrontare le diverse condizioni a cui il gruppo è stato sottoposto, vedere se ci sono delle differenze e se queste differenze sono solo casuali oppure hanno davvero significato. 
Ed ecco cosa hanno trovato. Il loro campione nel periodo di dieta vegana ha riportato una significativa riduzione del dolore durante l’attacco e una diminuzione del numero di attacchi se confrontato con il periodo in cui veniva assunto il placebo. Perché? L’emicrania sembra essere causata da infiammazioni e vasodilatazione. Ora:
1. diversi alimenti vegetali hanno un alto contenuto di elementi anti-ossidanti e anti-infiammatori
2. la dieta vegana esclude uno dei maggiori fattori scatenanti dell’emicrania: i latticini
3. la carne ha riconosciute proprietà infiammatorie
Fate due più due e il gioco è fatto. I ricercatori comunque non escludono che, almeno in parte, questo effetto sia dovuto anche al fatto che la dieta vegana ha effetti positivi sul peso forma, sul livello di colesterolo e sulla produzione di alcuni ormoni, ma qui scendiamo troppo nei dettagli. Gli stessi autori comunque tengono a rimarcare pregi e difetti di questo studio ed esprimono la necessità di ulteriori esperimenti…soprattutto perché alcuni partecipanti che, dopo la dieta vegana, dovevano tornare alla “normalità” si sono rifiutati. Questo sicuramente supporta il fatto che i benefici erano senz’altro ben percepiti dai partecipanti, ma ha comportato qualche difficoltà nel confrontare le diverse condizioni!
La (mia) conclusione è che, se soffrite di emicrania o mal di testa frequenti, provare a modificare la vostra dieta non vi costa nulla, anzi. Come vi ho raccontato, ci sono diversi studi che dimostrano come una dieta vegana che abbia come base la frutta e la verdura non possa che fare bene sotto tantissimi aspetti. 
Se siete interessati a leggere l’articolo originale questi sono i riferimenti:

Bunner, A. E., Agarwal, U., Gonzales, J. F., Valente, F., & Barnard, N. D. (2014). Nutrition intervention for migraine: a randomized crossover trial. The Journal of Headache and Pain, 15(1), 69. doi:10.1186/1129-2377-15-69

http://www.thejournalofheadacheandpain.com/content/15/1/69 (lo trovate a questo link, è in inglese).

Un’ultima cosa, per rendere la lettura accessibile anche ai non addetti ai lavori, ho semplificato molto il lavoro di questi ricercatori e potrebbe sembrare che in quattro e quattr’otto questi studi si decidano, si facciano, si pubblichino e ciao. Errore – l’iter è lunghissimo e può richiedere anni di lavoro, di sforzi, frustrazioni e difficoltà. Quindi un applauso a queste persone!
Mi auguro che questo post non sia risultato troppo noioso e complicato. Buona settimana a tutt*!
Giunchiglia

Nessun commento:

Posta un commento