venerdì 5 settembre 2014

Unire l'utile al dilettevole: il meditar camminando (in compagnia)!

Quando inizi a capire 
che sei solo e in mutande 
quando inizi a capire 
che tutto è più grande 
C'era chi era incapace a sognare 
e chi sognava già 

Negrita, "Ho imparato a sognare", 1997



Con un po’ di ritardo, ecco il secondo post inerente la meditazione. Questa volta vi vorrei suggerire un nuovo esercizio che amo particolarmente. Può essere fatto da chiunque, anche dai bambini, e sarà un modo carino per coinvolgere anche loro ed introdurli alla pratica della meditazione (a breve un post riguardante la meditazione e i bambini). 
Semplicemente uscite a fare una passeggiata, quasi più facile della tazza di tè, no? Vi consiglio di andare con un’altra persona perché così l’esercizio è più stimolante, ma si può fare anche da soli, ad esempio mentre camminate per andare al lavoro. Si parte: ognuno ha a disposizione 7 minuti durante i quali dovrà elencare a voce alta 3 elementi percepiti all’esterno di sé e 3 all’interno, poi di nuovo 3 interni, seguiti da 3 esterni, così via per 7 minuti. L’altra persona dovrà stare in silenzio, semplicemente passeggiando a fianco al compagno, ascoltandolo e controllando il tempo. Quando i 7 minuti saranno passati, sarà il turno dell’altra persona, che, a sua volta dovrà elencare 3 elementi esterni e 3 interni, e così via fino allo scadere dei 7 minuti. L’esercizio dura in tutto, quindi, circa un quarto d’ora, ma potete ripeterlo fino a che volete. A un certo punto, quando avete deciso di terminare l’esercizio, potete sedervi da qualche parte (o rincasare!) e concedervi qualche attimo per riflettere sulla vostra esperienza. Potreste anche discuterne col vostro compagno di meditazione, oppure solo con voi stessi. La domanda più importante che vi dovete porre è questa: per me è più semplice percepire gli elementi esterni o quelli interni? La maggior parte delle persone ha molta più facilità a notare il tronco di un albero piuttosto che l’elastico delle calze che preme sulla gamba. È sbagliato? Ovviamente no, ma avrete modo di rendervi conto che siamo davvero poco abituati a prestare attenzione a quei piccolissimi dettagli che ci permettono di conoscere chi siamo, dove siamo, come ci sentiamo davvero. L’altro vantaggio di questo esercizio è che inizierete ad imparare a “lasciare andare” i pensieri. Poniamo che abbiate quel vecchio dolorino al ginocchio che vi fa impazzire quando camminate a lungo. Iniziate la vostra passeggiata e dopo un po’ il vostro ginocchio inizia a gridare: bastaaa, siediti, idiota, mi stai facendo male! E voi iniziate a figurarvi tutti gli scenari peggiori e proprio non riuscite a distogliere l’attenzione da quel ginocchio. Ecco, avrete mille altre cose da notare, ma notatele e basta. Sospendete il giudizio, non lasciate che un uccellino che canta su un ramo vi trascini in una serie infinita di pensieri: è un uccellino che canta su un ramo. È il mio solito dolorino al ginocchio, benvenuto dolorino, sapevo saresti arrivato. È una foglia su un ramo. Punto. 
Per fare un piccolo esempio, io in questo momento vedo lo schermo del computer, sento gli uccellini cantare e sento il profumo di incenso. Sento l’elastico che mi stringe i capelli, sento i tasti del computer e sento prurito sulla guancia sinistra. 

Scoprirete presto che il mondo interiore è incredibilmente ricco di dettagli, che sono lì solo per essere scoperti. Vi lascio con questo piccolo esercizio che spero possiate condividere!
Buon weekend a tutti e alla prossima,
Giunchiglia

2 commenti:

  1. Vi seguo da un po', blog ricco di spunti bellissimi!

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  2. Grazie Frida...noi facciamo del nostro meglio e commenti come il tuo ci scaldano davvero il cuore! Una buonissima giornata :)

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