Sono
Primula, la cuoca ufficiale di questo blog ;-). Oggi però niente
ricette, sono qui per dar voce alla podista che c'è in me e che fino
ad ora non ha mai avuto il coraggio di uscire allo scoperto. Dunque,
cominciamo col dire che non me ne sono stata seduta sul divano fino
ad ieri (diamo a Cesare quel che è di Cesare, per poco che sia!), ma
non ho mai fatto sport di resistenza. Questa primula infatti, potendo
vantare un'altezza assolutamente nordica, ha sempre e solo giocato a
pallavolo nella sua fulgida carriera agonistica. Va be', altezza
nordica dei comodini forse...ho sempre fatto il palleggiatore. Ad
ogni modo, come diceva il mio beneamato allenatore, nella pallavolo si
allenano le fibre muscolari esplosive e non quelle deputate alla
resistenza (in un delirio di onnipotenza, tipico degli allenatori di
tutto il mondo e di tutti gli sport credo, metteva le povere
dodicenni davanti alla scelta della loro adolescenza: “O la
pallavolo o l'atletica, non potete allenare entrambe le fibre
muscolari contemporaneamente!”, nemmeno fossero Alien vs. Predator
che si distruggono a vicenda!). Non avendo mai allenato la parte di
me deputata alla sofferenza, non mi sono mai ritenuta in grado di
correre. Non nascondo nemmeno di averci provato almeno tre volte
prima d'ora, ma, alle prime avvisaglie di stanchezza, credevo di non
poter andare oltre, che se avessi scelleratamente insistito avrei
perso per sempre l'uso delle gambe o qualcosa del genere, perciò, invariabilmente, mi fermavo e, come una mamma apprensiva, impedivo ai
miei muscoli di affaticarsi e alla mia pelle di sudare troppo, che non
si sa mai, il raffreddore è sempre in agguato dietro l'angolo.
Questa
volta invece, grazie al mio paziente (più o meno) ragazzo e alla mia
saggia amica Giunchiglia sono pian piano riuscita a superare i mie
limiti fisici, e più ancora i miei blocchi mentali. Insomma, io non
mi sentivo proprio all'altezza della corsa! Con il fior fiore di
atleti della corsa in montagna che ci sono dalle mie parti, mi
sembrava di essere credibile, in abiti da corsa, più o meno quanto
gli ippopotami in tutù del celeberrimo cartone animato “Fantasia”.
Quindi, care le mie primule, non vi preoccupate se non vi sentite
abbastanza agili e atletiche, uscite di casa e sarete sempre un passo
avanti (e soprattutto più veloci, per quanto corriate a rallentatore) rispetto a chi se ne sta sul divano e si dice “vorrei ma non posso,
potrei ma non voglio...va be', ci penserò domani”, e quel domani, come ben sappiamo, non arriva mai.
Le
prime uscite sono state faticose, non nascondiamoci dietro a un dito,
ho stretto i denti e mi sono trascinata alla meta. Il mio è un
resoconto itinerante, per il momento non sono uscita a correre più
di dieci volte ma vi posso dire che, dopo le prime faticose corse, ne è
arrivata una in cui ho avuto una sensazione che, come dicono quelli
della Mastercard, non ha prezzo: finalmente erano le mie gambe a
portarmi in giro, non ero più io a trascinarmi ostinatamente dietro
loro! In quel momento ho capito che stavo davvero correndo, io,
proprio io, stavo correndo!
Non
arrancavo penosamente come credevo sarebbe sempre stato, correvo
davvero!
E
allora amiche Primule, saltate fuori dai vostri schemi mentali e
mettetevi in movimento! Tutte noi possiamo, possiamo eccome, basta
provarci :-)
E'
come con le bambine delle elementari alle prese con la matematica. La
società infila nelle loro teste una sola cosa: i maschi sono bravi
con le materie scientifiche, le graziose bambine con quelle
umanistiche, punto. E noi belle bimbe cosa facciamo? Ci adeguiamo e
avveriamo nostro malgrado queste stupida imposizione sociale.
Inconsciamente le maestre sono accondiscendenti con le bambine alle
prese con la matematica, portando avanti lo stereotipo nei secoli dei
secoli. Nelle scuole dove questo non accade, in quelle ad esempio
dove le classi sono composte solo da bambine, il loro rendimento, in
media, non è affatto diverso da quello dei loro coetanei maschi, i
geni della matematica!
Questo
cosa significa? Significa che noi possiamo, possiamo fare davvero
tutto! Perché non correre?
Io
continuerò a mettermi alla prova e a divertirmi facendolo, e voi,
volete provarci insieme a me?
A
presto
Primula
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